Nell’attuale sistema dell’antiriciclaggio gli enti locali hanno assunto un ruolo primario, in particolare l’art. 10 del D. Lgs. 231/2007, come recentemente innovato e integrato, ne prevede una collaborazione attiva, per i settori delle autorizzazioni e concessioni, dell’affidamento di lavori, servizi e forniture, sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici.
Tra gli obblighi in capo agli enti locali vi sono obblighi formativi e di aggiornamento, individuazione del responsabile antiriciclaggio, adozione di misure per l’abbassamento, gestione e la valutazione periodica dei rischi, predisposizione di una procedura interna per la rilevazione delle operazioni sospette da parte dei dipendenti e alla comunicazione delle operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia.
Inoltre la mancata osservanza degli obblighi antiriciclaggio comporta per amministratori e dirigenti una sanzione amministrativa fino all’80% della retribuzione. L’esperto, ripercorre pertanto le specifiche disposizioni riguardanti gli enti locali, indicando le modalità del loro assolvimento e offrendo utili indicazioni operative per una corretta individuazione delle aree di rischio e gli indicatori di anomalia per la P.A. Infine l’attenzione viene posta alla nomina, compiti, responsabilità del Responsabile Antiriciclaggio