03/07/2019
Vivace scambio di vedute tra Carlo Cottarelli e Francesco Pinto a seguito della presentazione dei dati raccolti da ASMEL sugli aggravi di costo imposti dalle regole CONSIP, in stridente contrasto con le rilevazioni di CONSIP e ISTAT, che vantano, al contrario, eclatanti risparmi per lo Stato.
ASMEL ha confrontato i prezzi delle convenzioni CONSIP e quelli ottenibili su MEPA con quelli del mercato libero e delle piattaforme di e-commerce, tipo AMAZON, rilevando che questi ultimi risultano enormemente più vantaggiosi.
Carlo Cottarelli, senza entrare nel merito dei dati presentati, si è dissociato sostenendo che gli acquisti all’ingrosso, specie sui grandi numeri tipici di Consip, sono necessariamente più vantaggiosi ed ha espresso fiducia incondizionata nelle rilevazioni affidate ad un Ente autorevole come ISTAT.
Pinto ha ribattuto che gli acquisti all’ingrosso di Consip trasformano in monopolisti i grandi aggiudicatari che poi fanno il bello e cattivo tempo sul territorio. E soprattutto che, quando e se determinano condizioni favorevoli nella fase di aggiudicazione, perdono subito dopo i vantaggi determinando aggravi di costi in un mercato sempre più competitivo e soggetto a trasformazioni rapidissime. Tanto vero che è stato introdotto il mercato elettronico pubblico nel tentativo di arginare questo fenomeno. Ma il mercato elettronico privato è molto più efficiente e concorrenziale, come hanno dimostrato le rilevazioni ASMEL. Basate su confronti puntuali, a differenza delle rilevazioni ISTAT basate su questionari, nei quali manca ogni domanda sul grado di soddisfazione dell’utente. Se fossero state presenti sarebbe emerso lo sdegno e la rabbia di tanti funzionari pubblici che non riescono ad accettare i tanti obblighi che impongono acquisti a condizioni svantaggiose.