Lo studio CGIA Mestre e Asmel evidenzia il peso della burocrazia Lo studio mostra come la burocrazia "soffochi" anche i Comuni, soprattutto quelli di piccolissima dimensione, e i cittadini devono sostenere un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all'anno

20/06/2022

Presentato in anteprima al Forum Asmel 2022 dal titolo "Centralismo e Burocrazia: il peso dell'Italia" il rapporto di CGIA Mestre, svolto in collaborazione con Asmel. Lo studio mostra come la burocrazia "soffochi" anche i Comuni, soprattutto quelli di piccolissima dimensione, e i cittadini devono sostenere un costo aggiuntivo pro capite pari a 251 euro all'anno. In termini complessivi si tratta di una  cifra che sfiora i 14,5 miliardi di euro.

Sebbene negli ultimi anni l'incidenza delle spese per i servizi generali, amministrativi e di gestione sulla spesa corrente sia leggermente in calo, nel 2020 (ultimo anno in cui i dati sono disponibili), si è attestata al 27% (-1,1% rispetto al 2016). Le amministrazioni comunali più piccole (fino a 5.000 abitanti) registrano il costo più elevato (344 euro pro capite); seguono i municipi con oltre 60 mila abitanti (259 euro) e quelli con classi demografiche intermedie (238 euro per i Comuni tra i 5 e i 10 mila abitanti, 212 fra i 10 e i 20 mila e 208 fra i 20 e i 60 mila).
 
A livello territoriale, a soffrire maggiormente il peso dell'oppressione burocratica sono le regioni del Mezzogiorno: Basilicata con il 34,6% (152 milioni annui), Molise con il 34,5% (93 milioni), Sicilia con il 33% (973 milioni) e Calabria con il 32,8% (513 milioni).

La minore incidenza è, invece, in Puglia con 24,7% (738 milioni), Lombardia con il 24% (2,1 miliardi) e il Lazio con il 22,6% (1,5 miliardi). 

Qui lo studio ripreso dall’ANSA
Qui ItaliaOggi
Qui SkyTg24
Qui LaStampa 
Qui MilanoFinanza

 

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