30/11/2020
I dati parlano chiaro, sull’andamento delle gare e secondo il Ministero sembra prevalere una certa resistenza ad applicare le deroghe al codice appalti che consentirebbero di accelerare i tempi. La Circolare si conclude infatti con un accorato appello: «Il combinato disposto tra risorse disponibili e strumento normativo per spenderle rapidamente, può produrre un balzo in avanti per la nostra economia; perché ciò avvenga è necessario che le stazioni appaltanti applichino la legge in tutte le sue potenzialità».
Il MIT spende 9 pagine per raccontare tutte le potenzialità insite nelle nuove norme nel presupposto che le Stazioni appaltanti non le abbiano lette ovvero facciano resistenza nell’applicarle.
Ma nemmeno sfiora il vero problema: Le norme sono tante e di difficile interpretazione. Ne piovono continuamente di nuove, con necessità di procedere a nuove interpretazioni delle interpretazioni. Una turbo-legislazione che ha reso la normativa sugli appalti un autentico manuale di enigmistica giuridica a risposte multiple.
Ciononostante, l’andamento delle gare nei Comuni ASMEL, continua a ritmi superiori a quelli registrati a livello nazionale. Semplicemente perché essi si sono attrezzati con una struttura in grado di fornire risposte agli associati in tempo reale, digitalizzando e standardizzando le procedure anche con il supporto di una decina di studi legali di rilievo nazionale e internazionale.
Invece di appelli accorati, il martoriato mondo degli appalti ha bisogno solo di semplificazione effettiva e di certezza del diritto. A partire dal superamento di quel bigottismo normativo, da sempre contestato dai Comuni ASMEL, che rappresenta la vera piaga del nostro Paese, perché responsabile principe di una mancata crescita ultraventennale.
Qui la circolare del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti