DPCM 18 OTTOBRE, ASMEL BACCHETTA L’ANCI! Il presidente Caggiano: «Nessuno scaricabarile. I Sindaci sono l’Autorità sanitaria nel territorio comunale». Nella conferenza stampa di domenica scorsa, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva anticipato tra le misure contenute nel nuovo DPCM la facoltà riconosciuta ai Sindaci di disporre la chiusura delle aree abitualmente destinate alla "movida"

21/10/2020

Nella conferenza stampa di domenica scorsa, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva anticipato tra le misure contenute nel nuovo DPCM di contenimento della diffusione del COVID la facoltà riconosciuta ai Sindaci di disporre la chiusura di specifiche aree del territorio comunale abitualmente destinate alla "movida". Il presidente ANCI e sindaco di Bari Antonio De Caro ha accusato il Governo di praticare uno "scaricabarile" a danno dei Sindaci. Il lunedì, nel testo del DPCM è scomparsa la parola Sindaci, ma è chiaro a tutti che il senso della disposizione resta lo stesso: "Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21.00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni provate". «È il Testo Unico degli Enti Locali che attribuisce tale facoltà al Sindaco», ricorda ASMEL, l’Associazione che raggruppa oltre il 40 per cento dei Comuni italiani – in polemica con ANCI. Per ASMEL non si tratta di uno scaricabarile, e non è vero che i Sindaci non hanno le risorse per far rispettare le proprie Ordinanze. Nello specifico, lo stesso testo Unico prevede espressamente che "i provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al Prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti necessari alla loro attuazione".

Qui il comunicato stampa

 

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