BUONE E CATTIVE PRATICHE: ASMEL VIENE PREMIATA E CANTONE VA VIA DELUSO... Con una lectio magistralis alla LUISS di Roma si è conclusa l’esperienza di Raffaele Cantone alla guida dell’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione

11/11/2019

Una stagione vissuta con luci e ombre, con un apparato burocratico che, per ammissione dello stesso Cantone, non ha saputo assolvere con efficacia al doppio ruolo del quale era stata investita: «Quando è stato varato il codice appalti del 2016 – ha affermato - abbiamo sbagliato a non dire con chiarezza che ci erano stati assegnati troppi poteri. Avremmo dovuto spiegare che non potevamo occuparci insieme di regolazione e vigilanza. E che avremmo dovuto svolgere solo quest'ultimo ruolo. È stato un errore strategico che abbiamo pagato nel tempo». Un errore strategico che ha comportato non pochi strascichi, con provvedimenti non sempre in linea con la normativa europea e nazionale di settore. Basti pensare alla vicenda che ha visto coinvolti ASMEL e ANAC ora al vaglio della Corte di Giustizia Europea per violazione da parte della stessa ANAC delle direttive comunitarie. Nelle stesse ore in cui Cantone si congedava dal suo incarico per ritornare nei ranghi della magistratura, una delegazione di Asmel Consortile era a Maastricht per ritirare il prestigioso riconoscimento EPSA Best Practice dell'European Institute of Public Administration (Eipa) dedicato ai migliori progetti per le pubbliche amministrazioni che hanno raggiunto risultati concreti e che si sono dimostrati adeguati nel rispondere efficacemente alle sfide del settore pubblico. 1500 Comuni italiani premiati in Europa, un riconoscimento che è una palese sconfessione di atteggiamenti ostruzionistici messi in campo dagli apparati, Anac compreso, preoccupati solo di imporre regole, controlli e vincoli all’autonomia dei Comuni.

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