12/12/2018
181 milioni di euro di appalti fermi al palo soltanto nell'ultimo mese. La stima annua supererebbe i 2 miliardi di euro, pari allo 0,1% del PIL nazionale. Sono gli effetti dell'entrata in vigore dal 18 ottobre dell'obbligo di svolgimento delle gare telematiche. I dati che emergono dalla pubblicazione dei Bandi in Gazzetta Ufficiale sono implacabili: il crollo al 41%. Se le gare online rappresentano indubbiamente uno strumento di efficienza e trasparenza, va stigmatizzato l'atteggiamento di chi, come ANCI, da mesi era andato paventando uno slittamento del termine in realtà inattuabile stante l'obbligo europeo non più rinviabile. Per sbloccare la situazione, Asmel, l’Associazione per la sussidiarietà e la modernizzazione degli enti locali che unisce oltre 2.600 Comuni in tutta Italia, ha reso disponibile, in forma gratuita, una piattaforma telematica per tutte le stazioni appaltanti italiane, socie e non. All’Associazione si lega la più importante esperienza di centralizzazione degli appalti promossa direttamente dagli Enti Locali con la creazione, nel 2013, della Centrale di committenza ASMECOMM cui si rivolgono 1284 Enti. Il segretario generale di ASMEL Francesco Pinto chiarisce l'importanza di non bloccare il processo di modernizzazione in atto tenuto conto che «l’introduzione delle gare on line porta modernizzazione, semplificazione e risparmi fino al 10%», Di qui la scelta dell'Associazione di farsi carico di un sistema telematico da rendere disponibile anche ai non soci per superare ogni ostacolo "tecnico" e aiutare il sistema paese a ripartire, anche attraverso gli appalti pubblici dei circa 8000 Comuni italiani.
Qui l'articolo del Corriere della sera del 01/12/2018
Qui l'articolo del Roma del 29/11/2018