21/10/2020
Il Sole24Ore ha pubblicato la prima intervista al Presidente ANAC, Giuseppe Busia. Che assegna all’Autorità un nuovo e ambizioso obiettivo «per il compito di garanzia che può esercitare nei confronti dell’Unione europea. Avere un’autorità indipendente che vigila sulla spesa con gli occhi della trasparenza, dell’anticorruzione e della concorrenza è un valore aggiunto per assicurare che i fondi vengano usati correttamente, ma è anche una garanzia che quei finanziamenti vengano indirizzati verso interventi produttivi capaci di produrre reddito e un aumento duraturo del Pil». Quanto agli appalti, Busia si esprime con chiarezza e determinazione: «Le gare devono nascere digitali. Abbiamo un obiettivo europeo fissato a ottobre 2023, ma dobbiamo arrivarci prima. Dobbiamo superare le gelosie istituzionali sulle varie banche dati pubbliche. È anacronistico scontrarsi su chi raccoglie o comunica i dati: se il processo è digitalizzato e i sistemi sono interoperabili, le informazioni vengono prodotte automaticamente e sono a disposizione di tutti: istituzioni e cittadini, per i controlli come per il governo della spesa». Esattamente gli indirizzi perseguiti da sempre da ASMEL.
Non a caso, la Centrale ASMEL Consortile conta ormai a novembre scorso, si è trovata insignita a Maastricht del prestigioso BEST PRACTICE CERTIFICATE EIPA-UE. ASMEL rende disponibili ai propri Soci l’opportunità di centrare l’obiettivo europeo con due anni di anticipo, a ottobre 2021.
Essendo già attrezzata, in collaborazione con il POLITECNICO DI MILANO, con la digitalizzazione dell’intero ciclo degli appalti attraverso gli strumenti BIM, che sta promuovendo gratuitamente tra tutti gli associati, grandi e piccoli. La svolta ANAC, fa piazza pulita dei presunti ritardi e difficoltà nella PA dietro cui si nascondono le gelosie istituzionali denunciate da Busia. Facile prevedere, dunque, il superamento dell’Atto di Segnalazione ANAC n. 7/2018, trasmesso a Parlamento e Governo, all’indomani del 26 ottobre 2018, data di entrata in vigore dell’obbligo di comunicazioni elettroniche negli appalti e di inizio del quinquennio indicato dalle direttive europee. Con la Segnalazione, ANAC aveva fatta propria la tesi su difficoltà e ritardi allineandosi, nei fatti, a quanti frenano sulla digitalizzazione. Con ANCI che suggeriva ai Comuni (ritenuti non attrezzati) di aggirare l’obbligo di comunicazioni elettroniche (le PEC!!!) con la trasmissione di buste tradizionali, contenenti chiavette elettroniche.
Mentre ASMEL, (ma anche le Centrali più dinamiche), assicurava a tutti gli Enti pubblici italiani, soci e non, l’uso gratuito (ed assistito) di piattaforme telematiche. ASMEL condivide tutto quanto sostenuto nell’intervista e a maggior ragione: Bisogna anzitutto puntare sulle centrali di committenza, ma abbandonando le limitazioni territoriali che oggi penalizzano le migliori centrali regionali, ed invece puntando sulla loro specializzazione per settori o categorie merceologiche, lasciando poi che si sviluppi una sana concorrenza fra loro. Anche i piccoli comuni devono abbandonare l’idea di poter svolgere tutte le funzioni di acquisto sul proprio territorio. Finalmente anche ANAC si esprime per il confronto competitivo tra Centrali, da noi sostenuto con forza da anni, anche a fronte dell’anacronistico monopolio attribuito a CONSIP, che è riuscita a farsi citare in G.U. 435, volte, nell’ambito di 115 provvedimenti. Vero che ci sono due termini in più: regionali, ma non si può pretendere che il neo presidente già sappia del ruolo assunto da ASMEL Consortile, che con 1590 Soci in tutt’Italia, indica la strada per il protagonismo aggregativo dei Comuni attraverso la Rete. E soprattutto quel tutte riferito alle gare nei piccoli Comuni. Si tratta di Enti pubblici che, per definizione, conoscono (e applicano) bene la normativa nazionale ed europea al riguardo. Ovvio che, nella pratica applicazione, occorre distinguere tra acquisti a “km zero” generalmente più convenienti, in specie se di esiguo importo, e quelli “al supermercato”. Sul punto, i piccoli si comportano generalmente tanto bene che la stessa ANAC, in un’indagine sugli Enti che hanno agito “in deroga alle Convenzioni CONSIP”, li ha definiti “virtuosi” e “capaci” per aver ottenuto prezzi e condizioni migliori di quelli fissati nelle Convenzioni. Definite dall’Autorità “migliorabili dal punto di vista economico a parità di prestazioni”. In ogni caso, nell’intervista emerge la volontà di imprimere un cambiamento profondo al ruolo e all’operato di ANAC. Tanto profondo che occorrerà tempo per verificarne nei fatti la praticabilità. In tal senso, giova però il curriculum di Busia. Dal 2008 al 2012 è stato Segretario generale AVCP, poi confluita in ANAC.