12/01/2024
Il “caos gare digitali” è dettato innanzitutto dall'incapacità di far funzionare l’ambaradan messo in piedi da AgID e Anac, neppure collaudato ma denominato, in modo roboante, “ecosistema digitale” preannunciando una semplificazione che non semplifica.
Ed è dettato dalla poca consapevolezza della portata semplificatoria della gestione digitalizzata del ciclo del procedimento (non della sola pubblicazione) poiché consente di applicare il criterio dell'unicità dell'invio secondo “cui ciascun dato è fornito una sola volta a un solo sistema informativo, non può essere richiesto da altri sistemi o banche dati”.
Allora la soluzione non può essere una “non-soluzione” come quella invocata da più parti di prorogare i termini di avvio della digitalizzazione integrale o quella chiesta da Anci Lombardia di una zona franca per le piattaforme regionali salvo accorgersi, nel comunicato di Anci nazionale, che sono poche e si ingolferebbero… Anche il comunicato Anac del 10 gennaio - che è una “toppa” per i micro acquisti - va in questa direzione.
Come sempre, gli apparati centrali non riconoscono mai i propri errori derivanti da insipienza e mancata conoscenza della concreta realtà operativa e provano a cavarsela alimentando la novella secondo cui bisogna far fronte a (troppi) piccoli enti appaltanti scarsamente capaci e attrezzati! Per approfondire basta seguire il dibattito tra gli esperti su Leautonomie.it