16/06/2023
Asmel: il nuovo codice appalti limita gli strumenti per le amministrazioni minori. Timori anche per il Pnrr
Rischio collo di bottiglia per le gare dei piccoli comuni
16/06/2023 di Andrea Pira
Il nuovo codice degli appalti che entra in vigore dal primo luglio prossimo rischia di rendere impossibili le gare ai 7843 Comuni non capoluogo di provincia. La denuncia è di Asmel, l'Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, seconda associazione dei Comuni con i suoi 4164 soci. Oltre la metà quindi dei circa 8.000 Comuni italiani.
«I Comuni non capoluogo non potranno bandire le gare del Pnrr, generalmente sopra soglia e dovranno attendere la conclusione dell’istruttoria dell'Autorità anticorruzione per la verifica dei requisiti per l'iscrizione nell'elenco delle Stazioni appaltanti qualificate» sottolinea a MF-Milano Finanza il segretario generale dell'associazione, Francesco Pinto. Nelle more, dovranno attendere la disponibilità di un comune capoluogo a bandire le gare per loro conto o rivolgersi a un'unione di comuni.
Difficile che l'organico degli Enti capoluogo riesca a far fronte alle richieste, mentre le Unioni, sono generalmente piccole e piccolissime realtà. Infatti, nel corso 2022 hanno bandito solo l'1,1% di gare per conto dei Comuni.
In teoria, i Comuni non capoluogo potrebbero rivolgersi anche a Consip, Invitalia o altre grandi strutture, ma nella pratica è difficile che Enti terzi riescano a sopperire alle specificità delle gare dei Comuni.
Il «rischio è che si crei un collo di imbuto», per di più in una fase cruciale per l'attuazione del Pnrr, prosegue Pinto.
Per questo l'associazione chiede di includere anche le società e le convenzioni tra Comuni tra le realtà cui le amministrazioni più piccole possono rivolgersi.
Pinto tiene anche a sfatare il mito dell'inefficienza. «I piccoli territori riescono a utilizzare i fondi europei fino all'ultimo centesimo», sottolinea ancora Pinto. E per portare a compimento il Pnrr e spendere al meglio i fondi di coesione guarda al modello spagnolo: "Qui i Comuni ricevono assegnazione di fondi in base al bacino demografico. Tocca poi a loro decidere in quali settori impegnare le risorse, accelerando così la spesa».
Intanto da oggi, gli Enti pubblici non territoriali e locali potranno presentare le domande per richiedere il nuovo Prestito Green promosso dalla Cassa Depositi e Prestiti che punta a favorire gli investimenti della Pa per accelerare la transizione ecologica. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato che potrà contare su un plafond da 200 milioni messo a disposizione da Cdp in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti.