16/04/2024
La digitalizzazione degli appalti in Italia funziona? Per ANAC è pienamente funzionante. L’Autorità, che è anche il gestore del nuovo sistema digitale, denota un atteggiamento da ancien régime e introduce proroghe e deroghe per coprire i propri disservizi gestionali (per polizze, piccoli acquisti, tasse di gara, responsabili di fase e scuole), mentre continua a emettere sanzioni pecuniarie in capo ai Comuni che si incagliano, capiscono male, sono poco formati.
In arrivo ora l’emendamento del Governo nel disegno di conversione in legge del Decreto PNRR che contiene una deroga anche per i gestori delle piattaforme (ad oggi solo 26 quelle conformi) che consente di ottenere la conformità in base a un’autodichiarazione fino a tutto il 2025.
Novità in arrivo anche per gli enti appaltanti dato che le sanzioni per loro raddoppieranno. Dal 30 giugno, infatti, scattano le multe fino a 10mila euro per violazione degli obblighi informativi immediati sulla Banca dati nazionale di Anac (articolo 222, comma 9 del codice).
Per questo oltre 700 Sindaci prendono carta e penna e firmano la Lettera aperta inviata al Presidente ANAC dall’Associazione Asmel che ha deciso di inviare un esposto anche al difensore civico per il digitale. Nella lettera si chiede un confronto urgente per superare il caos della digitalizzazione nel rispetto dei ruoli degli attori istituzionali coinvolti: quello di vigile ma anche di gestore dell’Autorità e quello di vigilati ma anche di vittime dei Comuni.