LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DEI COMUNI E L’AGGIORNAMENTO DEI REGOLAMENTI PER LA DISCIPLINA DELLE ENTRATE E DEI TRIBUTI COMUNALI ALLA LUCE DELLE RECENTI NOVITÀ NORMATIVE - a cura di M. Tomassetti - Copia

L’articolo 149 del TUEL riconosce e assicura ai Comuni la potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte, delle tasse e delle tariffe. Riconosce altresì la possibilità di disciplinare con Regolamento le proprie entrate, anche tributarie, entro i limiti della legislazione statale vigente. L’autonomia tributaria dei Comuni si realizza, pertanto, nell’ambito dell’autonomia finanziaria e consiste nella potestà del Comune di imporre tributi alla propria comunità. L’esercizio concreto di tale potere è sottoposto a rigorosi limiti previsti per legge in quanto nel nostro ordinamento vige il principio dell’ indisponibilità dell’obbligazione tributaria.

La potestà regolamentare dei Comuni in materia tributaria ha avuto nel corso degli ultimi decenni una convulsa evoluzione, da ultimo, condizionata e limitata dalla modifica dello Statuto dei Diritti del Contribuente (D.Lgs. 219/2023) che ha innovato diversi principi di applicazione generale anche per i Comuni.

Le novità inducono a valutare l’importanza di un aggiornamento dei regolamenti in materia tributaria oggi vigenti, in quanto i Comuni, possono prevedere soltanto maggiori tutele per i contribuenti e non limitare quelle previste dalle modifiche allo Statuto.

Ne deriva che a seguito di importanti mutamenti dove cambia totalmente l’approccio alle attività di accertamento dei tributi locali in particolare con l’introduzione del contraddittorio preventivo obbligatorio per alcuni atti, la gestione delle maggiori spese che ne deriveranno, la revisione dell’autotutela, l’abrogazione dell’istituto del reclamo/mediazione, per gli Uffici Entrate diventa assolutamente strategico mettere in atto una revisione che coinvolga quantomeno il Regolamento Generale delle Entrate, oltre a tutti i regolamenti trasversali che potranno essere interessati dagli aggiornamenti normativi più recenti.

La maggiore chiarezza dei Regolamenti comunali ha come finalità quella di rendere più semplice il lavoro degli Uffici, orientando l’azione amministrativa nelle dinamiche che coinvolgono i delicati equilibri tra ente locale e contribuente, scongiurando rischi quali l’annullabilità degli atti e l’esercizio di una eccessiva discrezionalità in capo al Responsabile delle entrate fino al rischio di contenzioso.

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