Le campagne associative Asmel sono uno strumento fondamentale di relazione tra i Comuni soci e la generalità del mondo politico, istituzionale e della società.
In particolare, le class action sostenute da Asmel puntano alla salvaguardia dell’autonomia dei Comuni sempre più stretti da misure di emergenza e politiche aleatorie come quelle sull’associazionismo obbligatorio di funzioni tra i piccoli Comuni, palesemente inapplicabili, diseconomiche e lesive dell’autonomia costituzionale dei Comuni Italiani.
(2013-2024) - ASMEL ha promosso sin dal 2013 la digitalizzazione degli appalti promuovendo la formula della centralizzazione telematica attraverso il portale Asmecomm per rispondere agli obblighi dettati dal D.Lgs. n.163/2006 in alternativa alla logica obsoleta delle micro-CUC territoriali.
A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. n.50/2016 con l’introduzione a partire dal 18 ottobre 2018 dell’obbligo di gestione telematica delle procedure di gara ASMEL ha consentito a tutti i Comuni italiani di ottemperare allo stesso attraverso la fruizione gratuita di una idonea piattaforma di e-procurement in luogo della campagna promossa da ANCI di eludere il dettato normativo attraverso il caricamento su una pennetta USB della documentazione dei concorrenti da trasmettere alla Stazione Appaltante ancora via posta.
A seguito della entrata in vigore del D.Lgs. n.36/2023 con l’introduzione a partire dal 1° gennaio dell’obbligo di integrale gestione delle procedure in modalità telematica, ASMEL si è fatta interprete dei disagi palesatisi a carico dei Comuni a seguito dei ritardi prodotti da una inadeguata gestione del flusso informativo da parte di ANAC, sollecitando la stessa , supportata dall’adesione di 800 Sindaci, per richiedere un confronto costruttivo e ristabilire i ruoli degli attori istituzionali coinvolti per normalizzare la digitalizzazione prevista dal Codice.
(2023-2024) A seguito dei provvedimenti sanzionatori emessi dall’ISTAT nei confronti dei Comuni a seguito della mancata trasmissione di alcuni dati statistici, ASMEL ha posto in evidenza i ritardi generati dallo stesso Istituto nel mancato aggiornamento del SISTAN, il Sistema Statistico Nazionale. Avviando una interlocuzione istituzionale con l’ISTAT ASMEL ha posto in evidenza l’anomalia di sanzioni comminate ai Comuni per l’inadeguatezza del sistema informatico gestito dall’ISTAT non idoneo ad acquisire in automatico i dati già immessi dai Comuni nei portali on line in ottemperanza alle disposizioni normative in tema di trasparenza. ASMEL, supportata dall’adesione di circa un migliaio di Sindaci, si è pertanto fatta promotrice di un’azione di sensibilizzazione volta a rendere le rilevazioni statistiche periodiche automatiche, attuando la circolarità automatizzata dei dati tra Comuni e ISTAT in applicazione dell’art. 12 del TUEL, senza oneri a carico di nessuno e senza necessità di sanzionare alcuno.
(2010 – in corso) ASMEL ha censito circa 1120 adempimenti che appesantiscono il lavoro degli uffici comunali (Cgia Mestre), in primis quelli amministrativi e finanziari, per non parlare degli adempimenti imposti ai responsabili degli appalti, chiamati a caricare dati e informazioni su tutti i distinti portali statali soltanto perché questi non hanno previsto fino ad ora un’automatica condivisione delle banche dati. Di fronte alla deriva di questo bigottismo normativo le proposte di ASMEL sono state sempre concrete: recepimento automatico nella normativa nazionale delle Direttive europee sugli Appalti in luogo di Codice e regolamenti, introduzione di un’unica banca dati nazionale centralizzata, semplificazione degli adempimenti in materia di anticorruzione e trasparenza a vantaggio di misure concrete e non formali da parte delle PA.
(2010 – in corso) L’art. 14 del DL 31 maggio 2010, n. 78, convertito in legge n.122/2010 (cd. Decreto Calderoli), ai commi da 26 a 31 ha dettato disposizioni volte ad imporre ai Comuni di dimensioni minori l’obbligo di esercizio associato delle funzioni fondamentali. All’indomani della scadenza del termine di adempimento fissato dalla normativa statale alla data del 31 dicembre 2014, il Ministero dell’Interno ha emanato la circolare 12 gennaio 2015 recante "Esercizio obbligatorio in forma associata delle funzioni fondamentali, mediante unioni o convenziono da parte dei comuni”, con la quale ha dettato una prima disciplina attuativa degli obblighi di legge, imponendo alle Prefetture di procedere alla ricognizione dello stato di attuazione della normativa e di diffidare i comuni inadempimenti, secondo specifiche tempistiche e modalità.
ASMEL ha supportato i Comuni soci nell’impugnazione del provvedimento innanzi al TAR Lazio, sollevando la questione di incostituzionalità della norma, riconosciuta dalla Corte Costituzionale con sentenza n.33/2019. Con sentenza n. 13283 del 19 novembre 2019 il TAR LAZIO ha definitivamente accolto il ricorso presentato dai Comuni ASMEL dichiarando l’annullamento della circolare del Ministero dell’Interno del 12 gennaio 2015 relativa all’obbligo per i comuni di minori dimensioni di procedere all’accorpamento delle funzioni fondamentali.
(2016-2023) A seguito dell’entrata in vigore del D.Lgs. n.50/2016 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva emanato il Decreto previsto dall’art.77, comma 10 del Codice dei contratti pubblici per stabilire la tariffa di iscrizione all'Albo ANAC dei Commissari e il compenso massimo per gli stessi d.m. (MIT) 12 febbraio 2018 pubblicato in G.U. n. 88 del 16 aprile 2018. Piccolo dettaglio di non poco conto, con un chiaro eccesso di delega, il MIT aveva fissato anche delle tariffe “minime”, senza riflettere sul fatto che per l’80% delle gare comunali le 9.150 euro (11.000 con le spese di trasferta) non trovano capienza nel quadro economico. ASMEL ha denunciato tale anomalia riuscendo dapprima a bloccare l’efficacia del provvedimento, per poi vedere completamente superata la norma originaria a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. n.36/2023)
(2014-2024) La vicenda ha avuto inizio nel 2014 quando l’ANACAP (Associazione Nazionale Aziende Concessionarie Servizi Entrate Enti locali) unitamente ad ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) ha segnalato all’Autorità di vigilanza una gara aggregata indetta da ASMEL Consortile (la società di committenza promossa dall’Associazione Asmel) per l’affidamento in concessione delle attività di accertamento dei tributi e per la riscossione coattiva, da prestare a favore degli enti associati. L’esito di quella gara aveva prodotto la drastica riduzione degli aggi a favore dei soggetti riscossori e la previsione che gli stessi sia sulla riscossione ordinaria che su quella coattiva venissero applicati non più sull’ “accertato” ma sul “riscosso”. Un duro colpo per l’oligopolio delle grandi concessionarie del settore. Da questa vicenda è scaturita una lunga querelle volta a bloccare l’operatività di Asmel Consortile nonostante la capacità della stessa di rispondere alle esigenze dei Comuni soci in linea con le direttive europee entrate in vigore nel 2014.
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