Secondo Il Sole 24 Ore Ntplus, ANAC è pronta a richiamare circa 7mila RUP per il mancato rispetto dei tempi di aggiudicazione fissati dal nuovo Codice. Il Comunicato ANAC ricorda l’obbligo, dal 1° gennaio, di monitorare semestralmente il tempo medio tra scadenza offerte e stipula del contratto e, se superiore a 160 giorni, di inviare un piano di riorganizzazione, con sanzioni previste dall’art. 63, comma 11, in caso di omissione (art. 11, allegato II.4). Pur non citando numeri, la testata parla di migliaia di procedure a rischio.
ASMEL esprime forti perplessità: nella propria banca dati di decine di migliaia di gare non emergono scostamenti significativi rispetto alla soglia dei 160 giorni. La lentezza non è riconducibile alla “diligenza” del RUP, ma a variabili strutturali del sistema (commissioni, numero dei partecipanti, soccorsi istruttori, verifiche requisiti, contenziosi, eventuali ripetizioni richieste dalla stessa ANAC). È incoerente minacciare sanzioni, soprattutto nei piccoli Enti, senza prima chiarire competenze e responsabilità sulla stipula quando l’importo supera le soglie di qualificazione e senza garantire la disponibilità di stazioni appaltanti qualificate.
ASMEL richiama la missione originaria dell’anticorruzione come rete di collaborazione, non di complicazione, e segnala il successo dei propri percorsi di assistenza e formazione per consentire agli Enti di qualificarsi ed eseguire i contratti in proprio: servono soluzioni operative, non richiami generalizzati.