LA DIETA MEDITERRANEA COME STRUMENTO PER L’AGENDA 2030: ASMEL ALLA TAVOLA ROTONDA DEL MILAN URBAN FOOD POLICY PACT

LA DIETA MEDITERRANEA COME STRUMENTO PER L’AGENDA 2030: ASMEL ALLA TAVOLA ROTONDA DEL MILAN URBAN FOOD POLICY PACT

LA DIETA MEDITERRANEA COME STRUMENTO PER L’AGENDA 2030: ASMEL ALLA TAVOLA ROTONDA DEL MILAN URBAN FOOD POLICY PACT

Il 13 ottobre ASMEL, in virtù della convenzione con l’Osservatorio sulla Dieta Mediterranea, parteciperà alla tavola rotonda “Mediterranean Diet: a tool for the Agenda 2030”, organizzata nell’ambito del Milan Urban Food Policy Pact, il principale appuntamento internazionale dedicato alle politiche alimentari urbane sostenibili.

Riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, la Dieta Mediterranea non è solo un modello alimentare ma un insieme di conoscenze, pratiche e tradizioni che promuovono salute, sostenibilità e coesione sociale. Durante l’incontro, i rappresentanti di LILT, Osservatorio Dieta Mediterranea, ASMEL, UNI, FNOB, ASL Caserta e CIHEAM si confronteranno su come questa filosofia possa contribuire concretamente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030, promuovendo la prevenzione primaria e modelli alimentari sostenibili.

ASMEL porterà la propria esperienza con la “mensa scolastica a metro zero”, iniziativa che valorizza le produzioni locali e le eccellenze dei territori, favorendo filiere corte e sostenendo la lotta alla povertà alimentare nelle scuole. Un modello virtuoso che unisce salute, educazione e sviluppo locale, in linea con i principi della Dieta Mediterranea e dell’Agenda 2030.

«I sistemi alimentari sostenibili non sono solo un tema di nutrizione, ma un punto di incontro tra economie locali, tutela ambientale e conservazione culturale, afferma Giovanni Caggiano, presidente di ASMEL e uno dei relatori al Forum. Nel mio intervento, evidenzierò il ruolo fondamentale della mensa scolastica a metro zero, basata sull’utilizzo di produzioni agroalimentari provenienti da territori rurali e da aree interne spesso trascurate, ma che contribuiscono a diffondere uno stile di vita sano e consapevole».

ASMEL ricorda che numerosi Comuni stanno già sperimentando con successo mense “a metro zero”, privilegiando filiere corte e prodotti tipici locali nelle scuole. Realtà come le comunità cilentane e i Comuni dell’entroterra calabrese hanno avviato anche collaborazioni con aziende agricole del territorio, garantendo freschezza, qualità e sostegno alle economie locali.

«Queste prassi a metro zero e a rifiuti zero dimostrano come sia possibile coniugare un’offerta alimentare di alta qualità, attenta alla salute degli studenti e rispettosa dell’ambiente, con politiche di sviluppo territoriale e coesione sociale — aggiunge Caggiano —. È importante promuovere una ristorazione scolastica che valorizzi la varietà dei prodotti e le tradizioni locali, prevedendo nei menù anche i piatti tipici del territorio di appartenenza».

Qui per prenotarsi all’evento.